ONIRICA ASSISI 2054 – 8° puntata

LA NUOVA ARCHITETTURA
TeatrHotel Intercontinental – Cave di Pietra sotto la Rocca – progetto di Stefano Boeri
bosco-verticale-cina

Hotel, Valle del Wanfeng, provincia del Guizhou, Cina

Il verde utilizzato come elemento architettonico nel Bosco Verticale, di Milano fu usato anche per realizzare l’attuale TeatrHotel, luogo di ritrovo mondiale dei registi e autori delle arti sceniche.
L’idea di questa realizzazione nacque da questa notizia del 9 maggio 2016, pubblicata nella edizione milanese del quotidiano La Repubblica allora ancora cartaceo
“Un nuovo erede del Bosco Verticale in Cina, dopo la Torre dei Cedri di Losanna. Eccolo il nuovo progetto dello studio di Stefano Boeri, il papà del grattacielo ‘più bello del mondo’ come recita il riconoscimento ricevuto dall’edificio di Porta Nuova, diventato simbolo di architettura sostenibile e modello di edilizia che punta sul verde per inserirsi nel contesto urbano. O, come in questo ultimo caso, diventare parte integrante di un ambiente naturale quasi magico. Il mega hotel da 250 camere che verrà realizzato nella valle di Wanfeng, nella provincia dello Guizhou, nascerà in quella che viene chiamata la valle dei 10mila picchi, uno “scenario naturale unico – spiegano dallo studio di architettura – per originalità, topografia ed ecosistema. Esplorandolo, e studiando il rapporto tra uomo e natura della zona di Guizhou, puntiamo a creare – dicono – un progetto che ripristini il paesaggio a uno stadio precedente”. Non è l’unico progetto di Boeri in Cina: c’è anche quello della “Città foresta” nella Municipalità di Shijiazhuang (capitale della regione dell’Hebei e città più inquinata del Paese) che prevede la costruzione di una città verde e sostenibile capace di accogliere 100mila abitanti”
http://milano.repubblica.it/cronaca/2016/05/09/foto/architettura_cina_bosco_verticale_boeri-139410958/1/#2

Io e Poolans capimmo a quel punto cosa volesse significare effettivamente l’ologramma incontrato all’aerostazione e decidemmo allora di dedicarci alla visita più approfondita di queste nuove insorgenze culturali inaspettate. Impiegammo tre giorni per visitare parcheggi, distributori rotonde, muri e architetture: autentici gallerie e musei a cielo aperto.

Non avevamo più il tempo di visitare la Basilica e contemplare gli affreschi di Giotto per i quali eravamo partiti dal suolo sopra Berlino. Qualcun’altro era stato anni prima ad Assisi partendo invece dal cielo che avvolge la capitale tedesca e l’angelo in cima alla Siegessäule.
Il giorno quarto ripartimmo alla volta della Germania con l’intento di tornare a vedere finalmente Giotto.
Facemmo anche la considerazione che chi aveva ideato questa Onirica Assisi aveva colto nel segno: un nuovo attrattore turistico era stato implementato nel vecchio corpo della città medievale.

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