ONIRICA ASSISI 2054 – 1° puntata

L’ARRIVO
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7 febbraio 2054, anno del Cane, anno 1476 dall’Egira, 5815 del calendario ebraico
Scendiamo dal treno a levitazione magnetica dell’aero stazione di S. Maria degli Angeli e nel tragitto del nastro portante della banchina, ci imbattiamo nell’ologramma che ricorda l’origine dell’attuale conformazione urbana della città di Assisi.

Nel lontano 2008 l’allora esistente Regione Umbria, oggi confluita nella macroregione Italia di Mezzo, promulgava una legge sui centri storici di cui l’ologramma riporta un estratto
Legge Regionale 10 luglio 2008, n. 12 …. Opere d’arte nel contesto storico
Norme per i centri storici.
TITOLO I – Art. 3 – (Obiettivi) 1. d) “ .. riqualificazione degli spazi pubblici e privati esistenti, mediante il recupero e la manutenzione delle aree inedificate, degradate o sottoutilizzate e l’eliminazione delle opere o edifici incongrui rispetto al contesto storico architettonico e paesaggistico, NONCHÉ MEDIANTE L’INSERIMENTO DI OPERE D’ARTE”

Non capisco cosa voglia significare, ma Heinrich, con la sua flemma didascalica inizia a elencare un lungo elenco di leggi che in quel tempo furono promulgate per rivitalizzare quelli che allora si chiamavano centri storici e che oggi sono le famose Rovine d’Arte.
Usciamo dalla stazione e da lontano scorgiamo il panorama della città. In alto sulla destra intravediamo un riflesso di specchi mescolato alle chiome verdi delle conifere.
Chiediamo ad un vecchio tassista con gran chioma bianca, appoggiato al suo modulo elettrico, cosa sia.
Ci risponde che nel 2024 fu affidato alla grande archistar giapponese Kazuyo Sejima l’incarico di progettare una nuova funzione per il Parco del Pincio ormai in disuso da anni.
La città necessitava di una grande biblioteca per gli oltre 10.000 studenti e studiosi che da tutto il mondo venivano ad Assisi per seguire le famose Lezioni Assisane.
“Fu un anno fervido di progetti”, ci dice Otrebla, questo il nome del tassista.
La circoscrizione 82-Assisi della città metropolitana di Firenze, aveva varato grandi piani di riprogettazione di alcuni luoghi della città.

Uno di questi era: L’ARTE NEI NON LUOGHI

2° puntata – I MURI
Decidemmo prima di prendere il taxi, di fare qualche passo a piedi, così giusto per non perdere la pratica del suolo, visto che da Vancouver ad Assisi non avevamo avuto modo di camminare per ben due ore.
Ci avviamo in direzione Teatro Lyrick, lungo la strada che costeggia la monorotaia magnetica e scorgiamo alcuni tecnici che stavano smantellando i soliti pannelli foto luminescenti a irradiazione microprismatica, sì i soliti pannelli di comunicazione. Su uno di questi, appena calato a terra, si leggevano brani di frasi mentre l’effetto luminescenza stava svanendo “ … vengono inaugurati oggi ….. alla presen.. .. autor.. Kentridge …. nelle vie di Assis .. in via …. e per l’effett . svaniranno nel 2053 … così … oggi 10 gennaio 2043”

Poolans mi fa sedere a terra e mi racconta questa storia:
“In ossequio allo slogan di Corrado Cagli e Mario Sironi: “muri ai pittori”, la città di Assisi metteva a disposizione le proprie pietre, quello che fu un tempo il suo scheletro sotterraneo, endogeno, divenuto pareti, per un intervento ispirato alla massima libertà, guidato soltanto dall’estro degli artisti. Si trattava di attuare una trasformazione del degrado dovuto ad un fenomeno del tempo: l’inquinamento atmosferico, in rappresentazioni che avrebbero costituito la permeabilità tra i mondi e la fluidità tra i regni della natura, fra gli uomini, le piante, gli animali, i minerali, le epoche storiche. Un sincretismo che poteva servire a meglio leggere la realtà, offrendosi come una provvisoria e non invasiva interpretazione della storia, durevole tanto quanto durava il parziale “restauro”, destinato a decadere, come decade la visione storica con le epoche che trascorrono. A tratti, percorrendo le vie, si potevano vedere segnali di metastoria: “il tempo” che si è impossessato con i suoi ingredienti, quali licheni, muschi, patine varie, dei muri anni addietro oggetto di sistematica ripulitura. Un capovolgimento, parziale e delicato, di quanto accadde alla fine dello scorso millennio, quando si portò a faccia vista la pietra per ritornare ad un medioevo francescano. La bellezza è ciò che altera in maniera durevole la storia. La bellezza esiste e non esiste.
L’idea si sosteneva quindi sul concetto di trasformazione che è proprio di tutte le cose, compresi i manufatti, comprese le città. Il volto di Assisi nella storia è stato manipolato “innaturalmente”, quindi non solo dagli eventi come i fenomeni atmosferici, le guerre, i sismi, le frane, l’edilizia, ma anche da interventi quali la decorticazione dei muri delle abitazioni, degli edifici, che ne hanno modificato intenzionalmente e funzionalmente l’aspetto.
L’operazione rappresenta un momentaneo opporsi alla volontà del tempo, illustrando, in parallelo alla storia, la visione della città, dei suoi trascorsi, del suo opinabile divenire, per un periodo temporalmente e concettualmente breve. Il riferimento, neppure tanto celato, è l’esperienza romana in corso (2016) di William Kentridge che, tramite una tecnica “per via di levare”, mutuata da quella inaugurata nel 2009 da Kristin Jones con la Lupa, creava i chiari pulendo le superfici sporche. Le immagini del fregio sul Tevere sono state delineate per sottrazione, cioè ottenute eliminando – entro il perimetro di una serie di stencil preconfezionati dall’autore stesso – lo scuro della patina biologica di limo ed inquinamento, che certamente destinata a depositarsi entro un lasso di tempo stimato tra i 3 e i 4 o più anni, determinando così la progressiva e naturale cancellazione dell’intera rappresentazione. Kentridge ha volutamente lavorato sul concetto dell’impermanenza e della transitorietà, comprese nella natura stessa della pratica impiegata. Una sorta di mandala tibetano che si compone sulla città, ma destinato a riassorbirsi nei segni delle stagioni.
In Assisi lo snodo è ulteriore, in quanto c’era un debito da saldare nei confronti della scabrosità dei muri, conseguenza di un intervento arbitrario e che rappresenta una sfida aggiuntiva interna all’operazione.
Inoltre non mancano certo spunti tematici, non soltanto guardando alla storia francescana,ma anche alle lotte intestine mediorinascimentali, i personaggi pubblici…
Gli effetti delicati ed evanescenti, come la regola del rispetto richiede, avranno un destino breve, replicabile, intenso e hanno contribuito a proporre una simbiosi tra quel passato irrinunciabile e un futuro (ma anche, più semplicemente, un presente) che entrava a far parte della visione urbana, intanto attraverso l’arte, secondo un progetto che ne fissa le procedure, ma non limita l’inventiva. Inconsapevolmente, visto che l’inquinamento ha subito una brusca frenata, il messaggio è giunto più lontano nel tempo.”
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3° puntata – LE ROTONDE
Dato che durante questa dotta e lunga spiegazione, Heinrich si andava già rompendo le palle, mentre il malcapitato e lungo autista invece ci aspettava pazientemente, lo volemmo ricompensare facendoci portare nel centro storico con il suo modulo elettrico, su cui faceva bella mostra di sé il marchio”Agenzia viaggi Bet&Toli”. Gli chiedemmo anzi di farci da guida, anche se Heinrich, era all’inizio riluttante, accampando la paternità di ogni visita guidata entro le mura dell’ormai a lui sconosciuta città. Ne nacque quasi in alterco tra i due su chi conosceva di più quei ruderi che a me sembravano poco più che sassi, ma che per loro sembravano rari diamanti introvabili in altre parti del mondo. Bah valli a capire questi nativi o oriundi come il mio amico tedesco!
Fatte poche decine di metri ci imbattiamo in una rotonda stradale costituita da un’enorme cupola semi sferica. Un enorme teca trasparente che permetteva di intravedere la città storica alle sua spalle. Intravedere perché il contenuto della teca era a dir poco inquietante: la semisfera conteneva un liquido trasparente, forse acqua, forse formalina, visto il contenuto, forse materiale sintetico, in cui erano immersi corpi di animali, non vivi, ovviamente, ma nell’integrità e dimensione della naturalezza vitale.
Uno squalo in basso spalancava le fauci vedendo più in alto, (evidente allusione alla differenza della quote marine e terrestri) una mucca nella posa del brucare, mentre in alto volteggiavano stormi di aquile, fenicotteri e nugoli di colibrì ad ali spiegate.
Coesistevano nella stessa quota terrestre, una stranamente mansueta famiglia di lupi e poi giraffe e zebre, bufali e rinoceronti. E nell’immaginaria profondità marina nuotavano pesci d’acqua dolce insieme ad animali marni, balene e testuggini, razze e calamari giganti. L’autore dell’opera era Damien Hirst ed il titolo era:
“On Care of our Common Home – Custodire il Creato”
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Più avanti in altre rotonde facevano mostra di sé sculture ed istallazioni di grandi artisti contemporanei.
Un enorme riproduzione di cane realizzato con la torsione di palloncini gonfiabili che dicono realizzato da un famosissimo autore tale Jeff Koons troneggiava nella rotonda di via Patrono d’Italia.
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Mentre il cinese Ai Weiwei aveva sostituito l’imbarazzante presenza dell’olivo sradicato dal sito originario del Salento o della Spagna (improvvido incitamento alla devastazione di ambienti originari per fini di arredo privato o urbano), situato proprio ai piedi della Basilica di San Francesco, con il suo “Iron tree”

Erano le nove del mattino e già nelle postazioni di osservazione delle opere, (piattaforme sopraelevate ai margini stradali), si stavano formando lunghe code di turisti in attesa dell’apertura della biglietteria.

4° puntata – I DISTRIBUTORI
Ma Otrebla, ancora giovane con i suoi 109 anni, ma evidentemente qualche segno di stanchezza cominciava a manifestarsi, si era dimenticato di fare il pieno di pillole energetiche per il suo modulo elettrico. Ci dovemmo fermare quindi al primo distributore che era situato proprio in prossimità della rotonda che fa da svincolo tra Assisi – Porta Nuova e la frazione Viole.
Anche qui con mia grande meraviglia erano più i turisti in attesa che i modulisti per il rifornimento.
Tutte le pompe di benzina erano state ricoperte da rivestimenti di grandi designer ed artisti del tempo come quelle commissionate dalla Nissan all’artista James Dive.

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“…In un mondo senza petrolio come si potrebbero riutilizzare i distributori di benzina?
Partendo da questo interrogativo, la casa automobilistica giapponese Nissan, in collaborazione con l’artista australiano James Dive, ha dato vita a una carrellata di proposte alternative, tutte interattive e funzionanti, su come riciclare una pompa di benzina. L’esposizione è intitolata “Un mondo senza petrolio” ed è stata realizzata in occasione del lancio in Australia dell’auto elettrica Leaf..”
http://www.focus.it/natura/la-nuova-vita-dei-distributori-di-benzina-13092012 – 9 maggio 2014 | Rebecca Mantovani

Questo era l’intento della grande casa automobilistica giapponese, ma visto il successo dell’iniziativa decise di sponsorizzare anche i distributori attivi nelle città d’arte. Estendendo il progetto a tutta l’area di rifornimento con il coinvolgimento delle multinazionali dell’energia, come Shell, proprietarie degli impianti e delle concessioni amministrative. Si vedono quindi oggi ad Assisi, a firma di grandi artisti e architetti, pompe d’arte, superfici pittoriche, istallazioni artistiche o rifacimenti architettonici, che hanno rigenerato quelli che erano non più che luoghi di transito e non di visita come oggi, con grande soddisfazione degli esercenti.

“..L’artista di pop art, Ed Ruscha, negli anni ’60, rappresenta 26 stazioni di servizio in una sua celebre collezione di disegni. L’artista irlandese Maser gli rende omaggio trasformando realmente una vecchia stazione di servizio di Limerick che diviene appunto la numero 27.
L’installazione fa parte del progetto Draw Out – Urban Exhibitionists, nato dalla collaborazione tra il consiglio comunale di Limerick e la giovane curatrice Catherine O’Hallahan. L’obiettivo è di offrire agli artisti siti degradati per poter realizzare opere di arte urbana. In questa installazione come in tutta la sua produzione artistica, Maser accosta vecchio e nuovo, passato e presente servendosi di architetture, o parti di esse, per sorprendere l’ osservatore. La grammatica visiva e l’uso dei colori serve a creare un rapporto nuovo con il familiare, con ciò che normalmente circonda tutti noi nelle città che viviamo e che spesso finiamo per ignorare…”
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Da: Pompe di benzina, patrimonio architettonico a rischio
Design e motori – di Susanna Caccia
http://www.linkiesta.it/it/article/2013/04/13/pompe-di-benzina-patrimonio-architettonico-a-rischio/12971/
Ad Assisi questo progetto fu esteso alle stazioni di servizio attive a tutti gli effetti.
Di interesse anche di Susanna Caccia, Tutela e restauro delle stazioni di servizio, Franco Angeli, 2012
http://www.stratoblog.it/maser-no-27-a-nod-to-ed-ruscha/

5° puntata – I PARCHEGGI
Si erano già fatte le dieci segnalate dal crono-drone satelittare Alpha 47 e finalmente ci apprestavamo a parcheggiare nel parcheggio per moduli ripiegabili di Mojano.
Otrebla aiutato da Heinrich compie le semplici manovre di ripiegamento e consegna il moduo, ormai valigia, all’addetto al ricevimento. Ricevuto il chip di riconoscimento per il ritiro, apriamo la porta che collega la reception ai vecchi hangar di posteggio delle vecchie autovetture.
Non potevamo credere ai nostri occhi. Henirich, vecchio professore di una ormai desueta disciplina, “Storia delle Arti” si inginocchiò al cospetto di tanta potenza pittorica. Singhiozzava e piangeva a dirotto per l’emozione di avere davanti a sé quella che nel mondo era ormai conosciuta come “La Cappella Sistina del terzo Millennio” .

Immagini dalla metropolitana di Napoli
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Opere di: Oscar Tusquets Blanca, Gae Aulenti, Sol Lewitt, Michelangelo Pistoletto, Dominique Perrault, Karim Rashid, Àlvaro Siza, Eduardo Souto de Moura, Michal Rovner, Jannis Kounellis, Mimmo Jodice. Nanni Balestrini, Atelier Mendini, Sandro Chia, Mimmo Rotella, Ernesto Tatafiore, Mimmo Paladino, Renato Barisani, Gianni Pisani, Enzo Cucchi, Gabriele Basilico, Vettor Pisani, Achille Cevoli, Mario Sironi

La compagnia di Otrebla stava diventando asfissiante:” e andiamo di qua, e andiamo di là, vi organizzo io il viaggio, vi porto a destra, vi porto a manca..”. Capimmo l’entusiasmo tipico della guida e acconsentimmo ad un Tour che lui aveva nominato: Assisi e la nuova architettura”

6° puntata – LA NUOVA ARCHITETTURA
I CONCORSI DI IDEE, LE TESI DI LAUREA, I NUOVI ATTRATTORI
Erano stati indetti vari concorsi di idee, e tesi di laurea dedicate, in collaborazione con la Facoltà di Ingegneria Edile Architettura dell’Università degli Studi di Perugia (circoscrizione 81) che non avevano lo scopo della realizzazione immediata di opere, ma avevano l’intento di immettere nel corpo culturale cittadino, l’idea della mutazione possibile e della possibile diversa fruizione degli spazi.
L’idea che una città storica possa essere attraverso le sue presunte inalienabili caratteristiche, comunque laboratorio scientifico e didattico per un nuovo pensiero dell’architettura contemporanea.
La semplice attivazione di questo percorso, portò i più grandi progettisti del tempo a cimentarsi su come quei luoghi fino ad allora abbandonati o poco sfruttati potessero essere ripensati.
Fu indetto un concorso internazionale di idee che raccolse migliaia di proposte.
Tutt’oggi sono conservati al Metropolitan Museum di New York i progetti di Renzo Piano, Alejandro Aravena, Rem Koolhsas, Jean Nouvel
Tutti vollero apportare il proprio contributo di idee, che furono pubblicate su Domus, Casabella, Abitare e le più importanti riviste di architettura del mondo.
Come detto era stato anche organizzato un parallelo programma di tesi di laurea su questi temi con l’Università di Perugia, che peraltro aveva già varato simili progetti per le città di Perugia, Marsciano. Magione ed altre
L’amministrazione di allora aveva individuato alcuni luoghi da ridisegnare che oggi sono nuovi attrattori turistici che si aggiungono a quelli classici del francescanesimo

Parco Regina Margherita, Biblioteca Internazionale Kazuyo Sejima
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Rolex Learning Center, Losanna – Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa – 2010

Come detto precedentemente la libera reinterpretazione del luogo come biblioteca da parte dell’architetto giapponese, trabbe origine dalla necessità di dotare il centro storico di Assisi di un Polo unico delle biblioteche, archivi e luoghi d’arte contemporanea.
I giardini tra via Alessi e via Umberto 1°, furono inseriti in quell’ unica superficie plastica che adattandosi a piani, volumi e vegetazione esistenti inglobava anche il piano stradale di via Umberto 1° diventato tunnel sotto la Grande Biblioteca

7° puntata – LA NUOVA ARCHITETTURA

Complesso Via Portica, Foro Romano, Fonte S. Niccolò, Uffico Turismo, Ex Sala Cristalli del Capitano del Popolo, Edicola della Madonna di Piazza – progetto di Renzo Piano
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Centre Pompidou, Parigi

Il complesso fu reso disponibile alla rivisitazione del grande architetto a seguito della constatazione che tutti quei luoghi del complesso risultavano tra loro slegati e privi di un’unitarietà di fruizione.
Il foro romano, visitato da troppi pochi turisti, fu reso luogo di transito gratuito che in collegamento sotterraneo permetteva al passante di uscire tramite un percorso meccanizzato all’interno della Volta Pinta. La barriera visiva della cancellata della fonte San Niccolò fu rimossa e fu creato l’attuale unico spazio in cui gli elevatori mobili permettono il superamento dei dislivelli di quote. Si è così venuto a costituire l’unico volume che contiene anche la ex sala del Capitano del Popolo e l’ufficio Turismo collegati anch’essi al sottostante percorso del foro romano tramite mini ascensori e scale mobili.

Fonti di Mojano – progetto di Richard Meier
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Chiesa del Giubileo, Roma, Tor tre Teste

Il grande architetto americano, ha realizzato la grande teca di vetro e carbonio oggi sede dell’Istituto di Ricerca sull’Effetto di Condensazione dell’Acqua.
L’affidamento dell’incarico nacque da questa notizia:
“ ..La retrospettiva mette in mostra gran parte della produzione dell’architetto americano, che spazia dagli edifici pubblici alle case private, dalle soluzioni per preservare tesori storici come l’Ara Pacis a Roma ai musei più avveniristici in giro per il mondo, fino agli oggetti per la tavola disegnati con Alessi. ”
‘http://www.fanpage.it/richard-meier-50-anni-di-architettura-alla-fondazione-bisazza/

Il progetto ha tenuto conto anche degli elaborati presentati nel 2014 per “ … il concorso indetto dall’associazione Astrolabio nata in seno alla Soprintendenza per i Monumenti di Perugia.
Con quel concorso si intese premiare un progetto di idee per il recupero funzionale e la valorizzazione di queste antiche Fonti, compreso il contesto in cui si inserivano, prestando particolare attenzione all’impatto ambientale del risultato.
Il concorso fu promosso dall’Associazione Astrolabio in collaborazione con il Comune di Assisi e degli Ordini Professionali degli Architetti ed Ingegneri della Provincia di Perugia. L’iniziativa godette del Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali- Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Umbria. I destinatari del concorso furono gli Architetti e gli Ingegneri regolarmente iscritti per l’anno 2014 negli Albi dei rispettivi Ordini Professionali della Provincia di Perugia ….”
http://www.archiportale.com/news/2014/03/eventi/assisi-un-progetto-per-le-antiche-fonti-di-mojano_38316_32.html
Sarebbe il caso di recuperare quei progetti per farne una mostra

8° PUNTATA LA NUOVA ARCHITETTURA
TeatrHotel Intercontinental – Cave di Pietra sotto la Rocca – progetto di Stefano Boeri
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Hotel, Valle del Wanfeng, provincia del Guizhou, Cina

Il verde utilizzato come elemento architettonico nel Bosco Verticale, di Milano fu usato anche per realizzare l’attuale TeatrHotel, luogo di ritrovo mondiale dei registi e autori delle arti sceniche.
L’idea di questa realizzazione nacque da questa notizia del 9 maggio 2016, pubblicata nella edizione milanese del quotidiano La Repubblica allora ancora cartaceo
“Un nuovo erede del Bosco Verticale in Cina, dopo la Torre dei Cedri di Losanna. Eccolo il nuovo progetto dello studio di Stefano Boeri, il papà del grattacielo ‘più bello del mondo’ come recita il riconoscimento ricevuto dall’edificio di Porta Nuova, diventato simbolo di architettura sostenibile e modello di edilizia che punta sul verde per inserirsi nel contesto urbano. O, come in questo ultimo caso, diventare parte integrante di un ambiente naturale quasi magico. Il mega hotel da 250 camere che verrà realizzato nella valle di Wanfeng, nella provincia dello Guizhou, nascerà in quella che viene chiamata la valle dei 10mila picchi, uno “scenario naturale unico – spiegano dallo studio di architettura – per originalità, topografia ed ecosistema. Esplorandolo, e studiando il rapporto tra uomo e natura della zona di Guizhou, puntiamo a creare – dicono – un progetto che ripristini il paesaggio a uno stadio precedente”. Non è l’unico progetto di Boeri in Cina: c’è anche quello della “Città foresta” nella Municipalità di Shijiazhuang (capitale della regione dell’Hebei e città più inquinata del Paese) che prevede la costruzione di una città verde e sostenibile capace di accogliere 100mila abitanti”
http://milano.repubblica.it/cronaca/2016/05/09/foto/architettura_cina_bosco_verticale_boeri-139410958/1/#2

Io e Poolans capimmo a quel punto cosa volesse significare effettivamente l’ologramma incontrato all’aerostazione e decidemmo allora di dedicarci alla visita più approfondita di queste nuove insorgenze culturali inaspettate. Impiegammo tre giorni per visitare parcheggi, distributori rotonde, muri e architetture: autentici gallerie e musei a cielo aperto.

Non avevamo più il tempo di visitare la Basilica e contemplare gli affreschi di Giotto per i quali eravamo partiti dal suolo sopra Berlino. Qualcun’altro era stato anni prima ad Assisi partendo invece dal cielo che avvolge la capitale tedesca e l’angelo in cima alla Siegessäule.
Il giorno quarto ripartimmo alla volta della Germania con l’intento di tornare a vedere finalmente Giotto.
Facemmo anche la considerazione che chi aveva ideato questa Onirica Assisi aveva colto nel segno: un nuovo attrattore turistico era stato implementato nel vecchio corpo della città medievale.

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