Massimiliano Fuksas “La bottega dell’architetto” – testo e trailer

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Roma, 17 aprile 2009
Studio Fuksas

INTERVISTA A MASSIMILIANO FUKSAS

La bottega dell’Architetto.
Conversazione con Massimiliano Fuksas
sulla Chiesa di Foligno … ed altro

Di Paolo Ansideri

Ansideri: La chiesa di Foligno. Stiamo aprendo questo nuovo edificio sacro, molto atteso dalla città, abbiamo fatto la conferenza stampa l’altro giorno nella sala del Camino di palazzo Deli che è la sede della municipalità di Foligno. Tutta la città, ma anche tutta l’Umbria, credo, si interroga in questo momento sulla funzione della sacralità, dell’architettura sacra nella contemporaneità. Lei ovviamente sa che in Umbria noi siamo depositari di una cultura che in qualche modo ritengo stereotipata, cioè siamo il cuore verde d’Italia, siamo civiltà mistica, cultori e depositari del grande Giotto, piuttosto che del gotico di…
Fuksas: Si ma fate dei prosciutti meravigliosi anche…

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A: Quindi la domanda è: in questo contesto è possibile un segno di contemporaneità?
F: La prima cosa da dire è che io non credo si possa fare architettura sacra. Si può fare architettura che tende alla spiritualità. L’architettura sacra o l’architettura profana non vogliono dire nulla, perché sarebbe come se io decidessi di fare un monumento, il monumento lo stabilisce la storia, e poi lo stabilisce per un periodo molto breve, perché di solito i monumenti oltre qualche centinaio di anni, quando sono fortunati, non vanno. Credo che quello che ho fatto è stato interrogare me stesso su quale ruolo ha la spiritualità nella vita delle persone. La persona che ha scritto la cosa migliore, secondo me, il miglior critico di architettura che ho avuto, è stato Monsignor Betori, il

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quale ha scritto due pagine, che sono la spiegazione del progetto. Lui ha spiegato il progetto che ho fatto meglio di come potessi fare io. Perché? Perché ha colto un elemento, ovviamente era molto semplice, molto facile, cercare di stabilire un rapporto tra la luce e la spiritualità, la luce è sinonimo di spiritualità, viene dalle arti figurative, viene dalla nostra storia del pensiero, l’illuminazione, è sempre legata a questa cosa della luce, ci sono le tenebre e venne la luce. Quello che è importante il rapporto che quest’edificio ha col suo esterno. All’esterno…. (continua a leggere nel pdf allegato)

 
Trascrizione intervista in pdf
 
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