Architetture contemporanee ad Assisi e dintorni

Architetture contemporanee ad Assisi e dintorni

contributo per la percezione di una dimensione culturale visibile e sconosciuta

di Paolo Ansideri, 28/12/18

Giovanni Astengo. Centro servizi Cittadella Cristiana. Foto di Luca Tesei da Censimento Nazionale Architetture Contemporanee, DGAAP, MiBAC

Presentazione 

Renzo Piano, Peter Rice, Gae Aulenti, Pietro Porcinai, Giovanni Astengo, Pierluigi Nervi, Riccardo Morandi, sono i nomi più noti di un elenco consistente di progettisti dell’architettura e dell’urbanistica che hanno lasciato segni della loro attività nel territorio dell’assisano. Alcuni note archistar, altri meno conosciuti dal grande pubblico, tutti oggetto di pubblicazioni, studi e corsi universitari in tutto il mondo, avendo impresso nella storia della composizione architettonica e urbanistica un’impronta significativa.

Molto spesso transitiamo in luoghi del territorio in cui risiediamo, convinti di averne conoscenza approfondita, solo perché la quantità di tempo che accumuliamo in loro presenza ce li rende familiari, noti. In base a questa convinzione, ci componiamo quindi un sistema valoriale che attribuisce valenze e gradazioni che elevano o declassano gli oggetti che formano il nostro paesaggio visivo, il nostro ambiente quotidiano. Accade così che un guard rail sia posto nel gradino più basso del nostro sistema percettivo, occupato nella sua sommità dalla presenza di conclamate vestigia del passato.
Magari accade anche però, che “visitatori esterni” si accorgano che quell’insignificanza occupa invece un altro posto nella loro scala valoriale, che evidentemente avrà tutt’altro aspetto compositivo, un altro quadro di significati.
La cultura corrente del nostro territorio, d’altra parte, ci alleva in una celebrazione e ambientazione culturale ben precisa, con ben precisi totem votivi cui dedicare la massima quantità di tempo pubblico e di spazio mentale, comunicativo e pedagogico.
E’ da molti anni che Oicos si lascia guidare da questi “visitatori” per brevi periodi della propria attività ed alternativamente nei vari ambiti dei suoi interressi.
Uno di questi ambiti è quello dell’architettura moderna e contemporanea che ha trovato in Paolo Belardi, fin dall’inizio, la propria guida per una comprensione diversa del costruito dell’Umbria e del territorio dell’assisano in particolare. Via via abbiamo incontrato altri “visitatori esterni” nella condivisione di questa sensibilità ed oggi, per una serie di concause congiunturali, ci sembra arrivato il momento di proporre l’avvio di una ricognizione sistematica e non più episodica in quanto legata ad eventi occasionali, de Le architetture contemporanee ad Assisi e dintorni. Ricognizione che è solo uno degli elementi da sviluppare in quel complesso di attività che possono coinvolgere chi ha interesse e passione nel coltivare questa sezione della cultura: l’Architettura.
Interesse e passione che non può non avere come scenario di riferimento, proprio quella cultura corrente cui ci si vorrebbe divulgativamente rivolgere.

Il contesto in cui nasce l’idea di un censimento
Già nel giugno scorso, collaborando con Universo Assisi 2018 nell’organizzazione di alcuni incontri sull’architettura sfociati poi nell’Art-Ark day, avevo avuto modo di raccogliere in un articolo dedicato, alcuni fatti, eventi e opere, uniti dal filo rosso dell’architettura e che costituiscono la condizione storico-congiunturale che suggerisce oggi di procedere nella direzione di questo censimento (Il Contemporaneo necessario).
Rimandando a quell’articolo per l’interezza di quanto volevo esporre, mi limito qui, a distanza di sei mesi, a riportare di quello scritto, solo quanto strettamente necessario per fornire un quadro delle condizioni che oggi permettono la nascita di questo punto, primo di una serie più ampia di cose, che si auspicava di poter fare nel tempo.

Un gruppo per il Contemporaneo e i suoi propositi
La lunga serie di iniziative che da anni hanno visto incontrarsi vari soggetti accomunati dall’interesse per l’architettura, ha portato al costituirsi di un Gruppo per l’Architettura, del tutto aperto ed informale, unito nell’intento di realizzare almeno alcuni punti di questo elenco:

  • Censimento dei siti di architettura moderna e contemporanea del comprensorio assisano
  • Individuazione di luoghi/non luoghi, spazi vuoti o spazi già utilizzati per una loro riproposizione in quanto a nuovo uso e nuova forma
  • Presentazione di tesi di laurea e progetti frutto di concorso di idee o altro su opere del comprensorio
  • Incontri pubblici per portare a conoscenza della pubblica opinione quanto sopra elencato, conferenze con progettisti, storici, critici e presentazione di libri sull’architettura
  • Divulgazione di notizie, su eventi di architettura, sia a livello locale che regionale, oltre che quelli più importanti a livello nazionale
  • Produzione di articoli su opere, personaggi e progetti di interesse del gruppo
  • Tour organizzati per la visita delle opere del territorio e di eventi nazionali

Si riconoscono in questi propositi l’associazione Oicos riflessioni, la Società Culturale Arnaldo Fortini, Paolo Belardi, Presidente del Corso di Laurea in Design, del Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale dell’Università di Perugia, Alberto Capitanucci, assessore del Comune di Assisi con delega alle Politiche Urbanistiche, Forma e Rigenerazione Sostenibile della Città e Lavori pubblici, Bruno Mario Broccolo, dirigente del settore gestione del territorio e infrastrutture del Comune di Assisi, Simone Menichelli in rappresentanza di un gruppo di giovani neolaureati in discipline dell’architettura e dell’ingegneria, vari professionisti residenti nei comuni di competenza (Assisi, Bastia, Bettona, Cannara).

Il censimento del Mibac delle Architetture italiane del secondo Novecento
Gli intenti del censimento proposto per l’assisano, hanno trovato un’ulteriore conferma della loro validità, nel Censimento nazionale delle architetture italiane del secondo Novecento, promosso nel 2000 dalla Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del Mibac.
Il progetto è stato incrementato con ulteriori ricerche estese su tutto il territorio nazionale nel 2018 e per l’Umbria queste ricerche sono state affidate al gruppo di lavoro dell’Università di Perugia, guidato dal prof. Paolo Belardi. I risultati sono già consultabili nel sito. A fine 2017 la DGAAP oltre ad affidare le ricerche di ricognizione e selezione, varava anche un bando per “lo sviluppo di un nuovo sito web che favorisca l’adozione e l’utilizzo dei risultati del Censimento nazionale da parte di tutti portatori d’interesse, per facilitare la diffusione dei risultati della ricerca a un pubblico più vasto, anche dei non addetti ai lavori. Il bando prevede inoltre l’integrazione dei contenuti con 100 brevi reportages di architetture contemporanee rappresentativi di tutto il territorio nazionale, costituiti ciascuno da 5-10 fotografie” (Atlante architetture contemporanee italiane) Questo il link al nuovo sito www.atlantearchitetture.beniculturali.it nel quale sono stati organizzati i risultati della ricerca secondo itinerari tematici.

“II Censimento si basa su una metodologia di schedatura unificata e su criteri di selezione omogenei applicati su tutto il territorio italiano. È realizzato con il coinvolgimento delle strutture periferiche del Ministero in collaborazione con le Università al fine di individuare le architetture contemporanee di interesse storico-artistico.
Il Censimento nazionale delle architetture italiane del secondo Novecento è una mappatura dell’architettura contemporanea che nasce per promuoverne la conoscenza e la valorizzazione.
Esso consente di individuare le architetture di interesse su tutto il territorio nazionale tramite una piattaforma web interattiva.
Il progetto, avviato nel 2000, è in continuo aggiornamento: la DGAAP porta avanti l’attività di ricognizione e documentazione del patrimonio, anche al fine del rilascio della “Dichiarazione di importante carattere artistico” (legge 633/41).
La ricerca è in collaborazione con le soprintendenze e gli istituti del MIBACT sul territorio.
II Censimento nazionale delle architetture italiane del secondo Novecento, avviato nel 2000 dall’allora DARC, si è svolto in diverse fasi, affidando la responsabilità scientifica prevalentemente a strutture universitarie specialistiche e coinvolgendo in modo differente le strutture del MiBACT e/o le istituzioni locali.
Per definire il “punto zero” dell’attività di ricognizione è stata individuata la data del 1945, termine del conflitto mondiale, ma anche inizio della ricostruzione e, in qualche modo, momento di riavvio della produzione edilizia, dell’innovazione tecnologica, delle politiche abitative, del ripensamento della disciplina architettonica e urbanistica (il limite temporale fissato dalla legge – 50 anni per le opere private e 70 anni per le opere pubbliche -, è apparso un parametro che necessitava di ben più solide motivazioni, essendo per sua natura un limite labile e scorrevole nel tempo).
Per la selezione delle opere è stata elaborata una griglia di valutazione complessa, basata su criteri bibliografici e storico-critici; in particolare le verifiche bibliografiche hanno tenuto conto della “fortuna critica” di un’opera, delle citazioni in pubblicazioni specifiche e del riconosciuto valore nazionale ed internazionale, mentre i criteri storico-critici hanno preso in esame elementi legati alle vicende storiche e architettoniche, all’evoluzione del dibattito culturale e disciplinare, al ruolo significativo svolto dall’opera nel contesto, alla notorietà e rilevanza del suo autore. Inoltre, l’acquisizione dei dati è stata realizzata anche attraverso sopralluoghi e ricognizioni fotografiche, acquisizione di fondi fotografici e di materiale archivistico” da http://www.aap.beniculturali.it/censimento.html

La metodologia del MiBAC
“La metodologia fino ad oggi messa a punto e utilizzata per tutte le ricognizioni territoriali del Censimento si basa su una serie di criteri di qualità capaci di selezionare in modo coerente e omogeneo sul territorio nazionale l’insieme delle architetture contemporanee di interesse storico-artistico.
I criteri sono in parte di tipo quantitativo (ad esempio ricorrenza bibliografica) e in parte di tipo critico (capacità di innovazione tecnologica, rinnovamento di schemi tipologici, soluzione di problemi tecnici o sociali, ecc.). In particolare le verifiche bibliografiche tengono conto della “fortuna critica” di un’opera architettonica, delle citazioni in pubblicazioni specifiche e di riconosciuto valore nazionale ed internazionale, mentre i criteri storico-critici prendono in esame elementi legati alle vicende storiche e architettoniche, all’evoluzione del dibattito culturale e disciplinare, al ruolo significativo svolto dall’opera nel contesto, alla notorietà e rilevanza del suo autore.
A partire da queste premesse, per ogni ricerca riferita alla singola regione, sono stati individuati sette criteri di selezione:

  1. L’opera è pubblicata in almeno due degli studi o repertori sistematici che si sono occupati dell´architettura nella Regione o in Italia;
  2. L’opera è pubblicata in uno degli studi del criterio 1 e in una rivista di importanza internazionale italiana o straniera;
  3. L’opera è pubblicata in almeno due riviste di importanza internazionale italiane o straniere;
  4. L’opera presenta un originario ruolo significativo nel panorama regionale in relazione agli sviluppi sia del dibattito che della ricerca internazionale;
  5. l’edificio ha un ruolo significativo nell´evoluzione tipologica con interpretazioni costruttive progressive o sperimentali
  6. l’edificio è stato progettato da una figura di rilievo nel panorama dell´architettura regionale, nazionale o internazionale;
  7. l’edificio si segnala per particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzato.

Le opere, quindi, vengono selezionate sulla base dei criteri sopra descritti ed entrano a far parte di un elenco che nasce da uno sforzo di comprensione del quadro generale della cultura architettonica regionale, uno scenario complesso e per alcuni versi ancora confuso, ricco di voci, di personalità, di episodi conosciutissimi e di altri quasi inediti o del tutto sconosciuti.
La metodologia fino ad oggi messa a punto e utilizzata per tutte le ricognizioni territoriali del Censimento si basa su un insieme articolato e coordinato di attività sintetizzabili in tre fasi:

  1. Selezione degli edifici e delle aree urbane di rilevante interesse storico-artistico;
  2. Schedatura;
  3. Promozione, diffusione e valorizzazione dei risultati

L’intera procedura di selezione si è basata su criteri individuati anche attraverso la discussione e l’approfondimento con le Università affidatarie delle ricerche; infatti, mentre per un monumento antico l’avvenuta storicizzazione consente un più facile riconoscimento delle caratteristiche di interesse storico-artistico all’interno di categorie critiche ormai definite, al contrario, per quanto riguarda l’architettura contemporanea la mancanza di una storiografia già consolidata e concorde ha imposto la individuazione di criteri oggettivi, per quanto possibile condivisibili, che indirizzino il giudizio di valore e certifichino il riconoscimento di interesse verso determinate opere.”

Le opere dell’assisano inserite nel Censimento Nazionale
I risultati della ricerca condotta in Umbria hanno selezionato per il comprensorio di Assisi (a cui aggiungiamo la limitrofa località di S. Egidio ricadente nel comune di Perugia) 10 opere di cui 9 classificate come “selezionate” ed 1 “eccellenza”.

Assisi, 2 opere registrate:
Giovanni Astengo: Edificio Pro Civitate Cristiana (Cittadella Cristiana) – opera di eccellenza
Riccardo Morandi: Area Montedison – opera selezionata

Bastia Umbra, 6 opere registrate:
Giancarlo Leoncilli Massi: Palazzetto dello Sport – opera selezionata
Dino Lilli: Stabilimento Spigadoro Petrini – opera selezionata
Renzo Piano: Centro di salute mentale (Casa Famiglia – Casa evolutiva) – opera selezionata
Luca Scacchetti: Complesso residenziale – opera selezionata
Paolo Schicchi: Casa Studio – opera selezionata
Mauro Zucchetti: Edificio industriale (Sede Centro Infissi) – opera selezionata

Bettona, 1 opera registrata:
Bruno Signorini: Chiesa parrocchiale della Madonna del Ponte – opera selezionata

Località S.Egidio, Comune di Perugia, limitrofa Assisi e Bastia Umbra, 1 opera registrata
Gae Aulenti: Aeroporto S. Francesco d’Assisi – opera Selezionata

Per una definizione di metodologia e criteri da utilizzare in questo censimento locale
Tento di riassumere qui in estrema sintesi il perimetro preciso entro cui il censimento ministeriale intende muoversi:

  • inserimento nel nuovo sito oggetto del bando Atlante, di un numero limitato di nuove opere e con un numero limitato di apparati informativi.
  • un eventuale rilascio per l’opera segnalata della “Dichiarazione di importante carattere artistico” (legge 633/41)
  • la classificazione delle opere in tre categorie: di eccellenza, selezionate, recenti (vedi www.architetturecontemporanee.beniculturali.it, sezione “cerca/aggiorna” e anche Scheda Censimento – DGAAP – ricomposizione)
  • l’anno 1945 come limite temporale dell’inizio della schedatura
  • i sette criteri di selezione prima citati nella metodologia adottata

Credo che il criterio nazionale di selezione debba necessariamente avere natura restrittiva, perché legato anche ai limiti dell’intenzione comunicativa, volendo essere aperto alla consultazione online dei dati della ricerca: un preordinato limite numerico, frutto comunque di limiti imposti dalle condizione della ricerca, ma non connaturato alla ricerca scientifico–culturale in senso stretto, che è potenzialmente senza confine numerico prestabilito.
Credo pertanto che le maglie che si vorranno adottare per iniziare l’esplorazione di questo territorio, debbano necessariamente essere più larghe nel limite temporale e nella metodologia, non da ultimo per il recupero di una memoria e consapevolezza collettive, dovute a quell’edificato che nato “fuori tempo”, perché fuori dall’icona, è oggetto di quell’Amnesia del passato di cui parla Paolo Belardi nel suo articolo sotto citato. Il nostro limite temporale quindi dovrà comprendere tutti quei “tempi dimenticati” che comprendono perfino il 1800.
Architetture contemporanee quindi in senso molto lato, o se si vuole metaforico, volendo sintetizzarle quindi come post-barocche? 

Le schede che vengono utilizzate in questa presentazione sono una rielaborazione e adattamento del format del Censimento nazionale, alle caratteristiche locali, oltre che a quelle comunicative imposte dal layout del nostro sito. Consultando i dati del censimento, esposti nel sito della DGAAP (specificatamente alla pagina www.architetturecontemporanee.beniculturali.it, sezione “cerca/aggiorna”) abbiamo potuto ricostruire il modello utilizzato per la compilazione delle schede di ricerca qui consultabile: Scheda Censimento – DGAAP – ricomposizione. Tenendo quindi questo modello come punto di riferimento (i criteri stabiliti da un organo istituzionale vanno riconosciuti come gli unici che consentono classificazione e trattazione scientifica condivisa) abbiamo proceduto ad una riordinazione secondo quanto sopra detto. Qui la scheda generale locale: Scheda censimento – locale

Questa prima esposizione di opere ed autori, ad eccezione di quelle già inserite nel censimento nazionale (anche esse peraltro soggette sempre all’inserimento di nuovi apporti), ha solo l’intenzione di essere una specie di promemoria, di taccuino di lavoro, che intende fissare alcuni punti di una conoscenza mediamente condivisa. Una serie di appunti da sviluppare e completare che riguardano solo alcuni campi della scheda generale, sottintendendo che, nel percorso successivo, questa dovrà essere completata con l’ulteriore auspicio che questi vuoti possano addirittura esser colmati da studi veri e propri. I criteri e la metodologia definitivi della selezione locale, credo che dovranno essere definiti nel corso della ricognizione e sulla scorta di quanto emergerà dall’intero lavoro svolto dall’equipe guidata da Paolo Belardi che, come detto, procedeva secondo una limitazione numerica su tutto il territorio regionale.

Alcuni punti su cui si dovrà riflettere nell’intento di affinare i criteri di selezione, penso debbano tenere conto che l’indagine, teoricamente non ha limiti storici, né numerici. Così come sarà possibile dover prendere in considerazione un edificato appena terminato e decidere se annoverarlo o meno nella lista in assenza di qualsiasi pubblicistica o curriculum del progettista. Si dovrà tenere conto cioè, della forte implicazione “promozionale” che comporta una tale messa in evidenza, avendo la consapevolezza che solo un giudizio “atemporale” può aspirare a confrontarsi serenamente su una produzione dei giorni correnti e di professionisti largamente attivi nel territorio. Avendo bene in mente che se è pur vero che la rilevazione di manufatti, opere di progettisti attivi, ha come conseguenza anche una ricaduta “pubblicitaria” e dunque economica, positiva per l’autore, è anche vero che la pretesa di una attività culturale di natura divulgativa, dunque pubblica, non può non correre un tale rischio, ben sapendo che l’alternativa a questo è solo un giudizio postumo e dunque di nuovo l’oblio sul nostro tempo di cui si è detto, per ripiombare di nuovo e fatalmente nella “glorie del passato”. Coscienti anche del valore assolutamente caduco e relativo dei giudizi emessi.

Perché un’indagine estesa al comprensorio, anziché separatamente ai singoli comuni: I turismi
Molta parte del dibattito pubblico locale è da sempre incentrato sulla natura, le vicende e le sorti del settore economico del turismo, su cui si confrontano operatori economici, forze politiche e associazioni di categoria. Se l’oggetto centrale delle tematiche affrontate è pur sempre costituito dal turismo religioso e storico-artistico (questi indubbiamente i tratti preponderanti di Assisi conosciuti dal turista medio), bisogna constatare che da tempo ormai gli studiosi e gli addetti ai lavori, non parlano più di turismo al singolare, ma di turismi al plurale, non più di viaggio deciso verso una generica ed indistinta meta, (turismo di destinazione), ma di segmentazione di interessi di gruppi circoscritti, interessi che determinano la decisione di viaggio (turismo di motivazione). Si veda a questo proposito il libro La destinazione  e i suoi prodotti, di Paolo Desinano e Oderisi Nello Fiorucci, pubblicato per Franco Angeli nel febbraio 2018 e l’articolo di presentazione in questo sito.

Se pertanto è ormai acclarato che i turismi si formano sulla base di motivazioni ed interessi variegati e tra loro assolutamente difformi (dall’enogastronomico allo sportivo, dal culturale a quello del benessere, dal congressuale al naturalistico) si dovrà altrettanto prendere atto che tra questi interessi vi sono quelli legati anche alle proprie passioni ed interessi culturali o professionali di settore.  E come si dovrà constatare che esiste un turismo speleologico piuttosto che filatelico o dei cammini spirituali, già strutturati secondo agenzie e aggregazioni associative, così si dovrà altrettanto rilevare l’esistenza dei medesimi meccanismi organizzativi volti a coltivare quel particolare tipo di turismo che ama visitare le opere, i luoghi e gli eventi dell’architettura moderna e contemporanea.

Se in un rapido zapping sul Web con la chiave di ricerca “Architettura viaggi” leggiamo che la Biennale Architettura di Venezia 2018 ha fatto registrare 275.000 presenze, il motore di ricerca ci segnala anche

http://proviaggiarchitettura.com/;

https://www.architectours.it;

http://www.raggiungere.net/viaggi/categoria/architettura/;

https://www.floornature.it/viaggi-di-architettura;

https://www.professionearchitetto.it/key/viaggi-di-architettura/

senza voler riportare qui un lungo elenco.

Se quindi quanto scritto finora ha come primo intento quello di curare una sensibilità culturale locale sulle cose dell’architettura, dall’altro mostra e si accorge che l’oggetto di questa attenzione, i siti e le opere di architettura, possono assurgere forse anche ad attrattiva turistica per quel particolare segmento di cui sopra si è detto. Ma con molto realismo ci si dovrà rendere conto che l’attrattiva per essere tale da far decidere per un viaggio, una gita o un’escursione da luoghi lontani o solo limitrofi, dovrà offrire un numero minimo di elementi tali da potersi  presentare come “pacchetto” o meglio “itinerario turistico d’architettura”. E questo numero minimo di elementi non è sicuramente sufficiente per ogni comune, da poter permettere la visita della lunghezza di almeno un giorno. E se banalmente si dovesse “vendere”comunicativamente l’immagine di un “architour”, questa non si potrebbe che esprimere e raccogliere in un unico claim tipo ” Da  Renzo Piano a Peter Rice, da Gae Aulenti a Pietro Porcinai da  Giovanni Astengo a Pierluigi Nervi: ad Assisi non solo Giotto”. Dovendo altrimenti impoverirsi ai soli nomi presenti nel perimetro geografico di ogni comune ad esempio: “Ad Assisi il contemporaneo con Astengo, Nervi e Morandi“. Ma questo è solo al momento una strada da indicare, anche se doverosamente, e doverosamente da mettere alla prova prima di tutto con i residenti.

Se poi l’itinerario locale volesse diventare circuito regionale, allora il messaggio dovrebbe includere i nomi di Mario Botta, Aldo Rossi, Massimiliano Fuksas, Jean Nouvel, Paolo Portoghesi ….

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Documenti, siti e bibliografia di riferimento

MiBAC – Atlante Architettura Contemporanea e Censimento Nazionale DGAAP Architetture del secondo 900
Atlante – www.atlantearchitetture.beniculturali.it
Censimento – www.architetturecontemporanee.beniculturali.it.
Nella sezione “cerca/aggiorna” è presente l’elenco delle opere dell’Umbria (122) censite nel 2018 dall’equipe dell’Università di Perugia coordinata dal prof. Paolo Belardi. Selezionando le città del comprensorio (Assisi, Bastia Umbra, Bettona, Cannara) si potranno consultare le schede delle opere censite (9)

Elenco generale delle opere 
Architetture Contemporanee Assisi e dintorni – sintesi schede ALFABETICA al 02/01/19
Architetture Contemporanee Assisi e dintorni – sintesi schede NUMERICA al 02/01/19

Schede di censimento
Scheda censimento – locale – 27/12/18
Scheda Censimento Nazionale, DGAAP, ricomposizione – 27/12/18

Articoli
Il contemporaneo necessario, di Paolo Ansideri, 07/06/18
L’amnesia del passato recente, di Paolo Belardi, premessa a NAU, Novecento Architettura Umbria, 2014

Riferimenti bibliografici
Semplice semplice ma italiano italiano. Atti convegno Architettura Moderna in Umbria, Foligno 16/05/2009, a cura di Paolo Belardi
NAU-Novecento Architettura Umbria, a cura di Paolo Belardi, Il Formichiere, 2014

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Siti complessi con progettisti ed opere diversi

pagine riepilogative 

 
n° 44 – Assisi – Sito ex Montedison
 
n° 45 – Assisi – Sito Cittadella Cristiana
 
n° 46 – Bastia Umbra – Sito Giontella
 
n° 47 – Bastia Umbra – Sito ex Petrini

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Indice delle opere

 
n° 1 – Renzo Piano e Peter Rice  Casa famiglia (Casa evolutiva), sito Giontella, Bastia Umbra

 
n° 24 – Gae Aulenti – Aeroporto S. Francesco, Assisi-Bastia Umbra-Perugia

 
 
 
 
n° 2-10 – Pietro Porcinai – Opere e progetti, Assisi, Bastia Umbra

 

 
n° 21-23 – Giovanni Astengo – Centro servizi (sito Cittadella Crisitiana), Piano regolatore, Assisi; Piano regolatore, Bastia Umbra

 

 

 

 
n° 11-12 – Riccardo Morandi, Pierluigi Nervi – Paraboloidi, sito ex Montedison, Assisi

 

 

 
 
n° 13-14 – Giancarlo Leoncilli Massi –  Palazzetto dello Sport (sito Giontella), Sala Consiliare, Bastia Umbra 

 

 

 
 
n° 15 – Mario Solinas – Stabilimento Sir Safety System, Assisi

 
 
 
 
 n° 16 – Giuseppe Latini e Hoang Nguyen Nguyen – Esposizione Mantovani Auto, Bastia Umbra

 
 
 
 n° 17 – Mauro Zucchetti – Sede Centro Infissi, Bastia Umbra

 

 

 

 
n° 18 – Francesco De Giuli – Ki Club, Bastia Umbra

 

 

 
 
n° 19 – Alfio Barabani – Nun Relais e spa Museum, Assisi

 
n° 20-43-48 – Bruno Signorini – Piazza S. Maria degli Angeli, Palazzo comunale (dei Priori), Assisi; Chiesa Madonna del Ponte, Bettona

 
n° 34 – Vincenzo Maia – Teatro Lyrick, sito ex Montedison, Assisi

 
 
 
 
n° 39 – Paolo Schicchi – Casa Studio, Bastia Umbra 

 

 

 

 
n° 42-xx-xx – Luca Scacchetti – Due opere da censire, Assisi; Complesso residenziale Bastiola, Bastia Umbra 

 

 

 

 
n° 33 – Dino Lilli – Stabilimento Spigadoro Petrini, opere varie, sito ex Petrini, Bastia Umbra 

 

 

 

 

 

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Altre opere da schedare
N° scheda Autore Opera Incluso in sito complesso Inserito in Censimento Nazionale MiC – Architetture del secondo ‘900 Comune
25 Franco Antonelli, Sergio Lenci Parcheggio Piazza Matteotti Assisi
26 Ruggero Antonelli Palazzo
delle Poste e della Pretura
Assisi
27 Osvaldo Armanni Convitto Nazionale “Principe di Napoli” Assisi
28 Cesare Bazzani Nuova facciata Basilica di Santa Maria degli Angeli Assisi
29 Antonino Bindelli Chiesa di San Michele Arcangelo Bastia U.
30 Pietro Frenguelli, Walter Steffenino Polo industriale-residenziale Giontella: Tabacchificio (attuale Palazzo della Salute e centro commerciale), Villa (attuale Hotel le Muse), Ospizio (attuale sede Istituto Professionale, Istituto Istruzione Superiore M.Polo-R.Bonghi) Sito Giontella Bastia U.
31 Giuseppe Grossi e Sisto Mastrodicasa Scuola elementare Don Bosco (ex Galeazzo Ciano) Bastia U.
32 Paolo Leonelli e Mario Struzzi Piazza inferiore S. Francesco Assisi
35 Giovanni Battista Massini Case popolari Assisi
36 Giovanni Battista Massini Case popolari Bastia U.
37 Giuseppe Nicolosi Case popolari Assisi
38 Giuseppe Nicolosi Sagrato della Basilica di Santa Maria degli Angeli Assisi
40 Ugo Tarchi Tomba s. Francesco Assisi
41 Ugo Tarchi Istituto Serafico Assisi
44 Stefano Staffa Casa Brown Bastia U.

 

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