Beverly Pepper. Assisi

Arte? Presente.
Guida alle opere d’arte all’aperto del comprensorio di Assisi

scheda n°4

Beverly Pepper

 

foto M. Francalancia

di Enrico Sciamanna 18/08/18

Autore – Beverly Pepper
Titolo opera – Ascensione
Anno realizzazione – 2008
Ubicazione – Assisi – Sagrato Chiesa San Pietro
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Beverly Pepper ha risieduto in Umbria per gran parte della sua lunga vita – è nata a Brooklyn nel 1922 – dove tuttora ha uno studio in Todi, svolgendo un ruolo rilevante nella formazione della sensibilità degli artisti locali e non solo. Opere che fanno parte della storia sono presenti sul territorio regionale, a cominciare da Il dono di Icaro o vi hanno transitato per essere poi collocate in ambiti prestigiosi. Le sue sculture sono strettamente connesse con la terra, interpretano un sentimento che proviene dalla storia delle città e delle campagne. La sintesi che ottiene con l’essenzialità delle sue forme, spesso è inversamente proporzionale all’ingombro del materiale: la leggerezza del pensiero e la massività della sostanza. Come nel caso di Ascensione 2008, in acciaio Cor-Ten, posizionata sul prato antistante la chiesa di S. Pietro, profilata sulla pianura. Un’iperbole irregolare che si innalza, come il titolo indica, restringendosi, con una linea che la divide in due parti, penetrandovi appena, come il taglio di una lama. Una tensione verso il cielo che prende lo slancio dal sagrato della chiesa e dalla sua facciata antica, dall’ampio respiro della pianura, dalle case della città sovrastante che la guardano. Un dialogo serrato con l’ambiente circostante, favorito dalla finta ruggine del Cor-ten, che ne antichizza l’aspetto, integrandola con la storia circostante. È un oggetto grandioso m. 6,65×6,65×3,15,ma accogliente su cui i frequentatori si siedono, i bambini giocano, gli appassionati si incantano.

Una scultura firmata Beverly Pepper
L’articolo di Repubblica sull’inaugurazione, 22 marzo 2008

Una scultura che diventa tutt’ uno con l’ ambiente circostante e che “dialoga” con tutto quello che gli sta intorno, fondendosi con la vita della città. Si inaugura oggi alle 11 nella in piazza San Pietro ad Assisi la scultura “Ascensione” realizzata appositamente dall’ artista Beverly Pepper per la Chiesa Benedittina di San Pietro. L’ artista sarà presente all’ inaugurazione. L’ opera, una scultura alta sei metri e cinquanta, rappresenta un dono dell’ artista alla città di Assisi. La Pepper è stata protagonista nel 1998 di una retrospettiva sui suoi lavori a Forte Belvedere a Firenze. Le opere della Pepper, prima pittrice e poi scultrice, sono esposte negli Stati Uniti, come la scultura monumentale che si trova nella Federal Plaza di New York, in Europa e Asia. Piazza San Pietro , ore 11, Assisi
link ad articolo Repubblica.it

Workshop Accademia Belle Arti Perugia, restauro e donazione all’accademia del modello, marzo 2017

 

Video inaugurazione dell’Opera

Biografia

Beverly Pepper é nata a Brooklyn nel 1922. Studia design pubblicitario, fotografia e design industriale al Pratt Institute di Brooklyn per poi intraprendere la carriera di Art Director commerciale. Al termine della seconda guerra mondiale si trasferisce a Parigi per studiare pittura con Fernand Léger e André Lhote all’Académie de la Grande Chaumière; in quel periodo frequenta atelier di artisti come Zadkine e Brâncuși. Durante il periodo di studi a Parigi Beverly Pepper visita l’Italia e incontra a Roma lo scrittore giornalista Curtis Bill Pepper (1917-2014). Si sposano a Parigi per poi tornare subito a Roma. Nel 1950 torna a New York dove nasce la figlia Jorie Graham, futura poetessa di successo. Nel 1951 torna a Roma, grazie ad una borsa di studio per la pittura ottenuta dal Ministero degli Affari Esteri italiano. Nasce a Roma nel 1954 il secondo figlio, John Randolph Pepper, futuro fotografo, (allievo di Ugo Mulas), regista teatrale e cinematografico. Dapprima pittrice figurativa poi astratta, nel 1952, alla galleria dello Zodiaco a Roma, inaugura la sua prima personale di pittura, con una presentazione di Carlo Levi. Durante il periodo romano frequenta il Gruppo Forma 1, composto da Giulio Turcato, Piero Dorazio, Pietro Consagra, Achille Perilli; conosce Toti Scialoja, Renato Guttuso; incontra Lucio Manisco e anche Anna Magnani; e poi registi quali Fellini, Antonioni, Pontecorvo, Giuseppe De Santis, poeti, fotografi (Milton Gendel) e critici come Giovanni Carandente, Giancarlo Vigorelli e Lorenza Trucchi. Negli anni 1954 – 1958 si divide fra Roma e gli Stati Uniti e comincia a realizzare piccole sculture in legno e argilla. Nel 1961 espone per la prima volta come scultrice a New York e poi a Roma, alla galleria Pogliani, con un catalogo di Giulio Carlo Argan. Il direttore artistico delle Arti Visive del Festival dei Due Mondi Giovanni Carandente, dopo avere visitato la mostra, in prevalenza composta da sculture in legno, propone all’artista di esporre l’anno successivo a Spoleto. Le chiede di sperimentare la saldatura, di modellare e scolpire il metallo. La Pepper in breve tempo apprende le competenze di base necessarie e nella primavera del 1962 lavora nelle officine italiane dell’Italsider, insieme ad altri 10 fra i maggiori scultori contemporanei.
Presso gli stabilimenti siderurgici di Piombino realizza diciassette opere di medie dimensioni e tre grandi per la mostra a cielo aperto Sculture nella città; con lei sono David Smith e Alexander Calder, gli unici altri scultori americani fra i 53 presenti.
La scultura Il dono di Icaro, resterà in dono al Comune di Spoleto; è collocata ancora oggi nel luogo per il quale è stata creata, presso l’ingresso sud della città. Nell’estate del 1965 Lavora presso la Terninox di Terni e crea l’opera John F. Kennedy Memorial per il Weizmann Institute di Rehovot. Nel 1968 espone 22 sculture monumentali in acciaio inox lungo l’Appia Antica a Roma, con la supervisione di Giulio Carlo Argan e nel catalogo, un dialogo fra Beverly stessa, Piero Dorazio e Giuseppe Ungaretti. Dopo Spoleto, è con Roma che l’artista inaugura le sue installazioni urbane en-plein-air e le sue sculture monumentali verranno esposte negli anni in altri grandi ambienti urbani quali il Palais Royale di Parigi e Central Park, Park Avenue a New York. Nel 1970 realizza Campond, una scultura sbilanciata, che inaugura un filone di sculture squilibrate. L’opera resterà per molti anni davanti alla Galleria nazionale d’arte moderna.
di Roma, per essere poi trasferita a New York. L’anno dopo, la città di Roma sponsorizza la sua seconda installazione di sculture presso un luogo storico della capitale, ospitando una decina di sculture in acciaio inox in Piazza Margana e dintorni, con un catalogo di Italo Mussa. Nel 1972 espone alla XXXVI Biennale di Venezia e nel 1977 a Kassel, alla mostra Documenta 6. È del 1974 una delle sue prime opere di land art l’Amphisculpture realizzata nel quartier generale dell’AT&T in New Jersey. Ancora a Terni compone Todi Columns, sculture monolitiche fino a 10 metri di altezza, ispirate agli obelischi e alla monumentalità di Roma e installate nella piazza del Popolo di Todi nel 1979. Nel 1996 verranno trasferite a Venezia all’interno della piazza dello Spazio Thetis. Comincia a lavorare a Villa Celle a Pistoia nel 1991; un anno dopo inaugura lo Spazio Teatro Celle – Omaggio a Pietro Porcinai, un’opera d’arte e nello stesso tempo un teatro funzionante, dove d’estate si tengono vari spettacoli. Sempre nel 1991 l’artista prepara un’installazione a Narni, e la Rocca della città farà da sfondo alle sue Narni Columns (6 metri di altezza) e alle sue celebri Moline Markers – un gruppo di sculture verticali in ghisa che verranno poi esposte in tutto il mondo. Sono degli anni Novanta anche importanti installazioni come Palingenesis (1993-1994), presso la sede del Credit Suisse, a Zurigo, Sol y Ombra Park di Barcellona (1986-1992) realizzata per le Olimpiadi del 1992, il Manhattan Sentinels nella Federal Plaza di New York (1993-1996) e Departure, For My Grandmother (1999-2005), all’interno dell’Europos Parkas a Vilnius, Lituania.
È del 1998 la grandiosa retrospettiva a Firenze al Forte Belvedere, curate da Bruno Corá, con la quale l’artista celebra i trent’anni di sculture. Un ampio catalogo ripercorre la sua carriera come scultrice urbana e monumentale. Nel 2005, sempre a Firenze al Palazzo dei Cartelloni vengono esposti circa quaranta disegni, realizzati con varie tecniche, che hanno avuto un ruolo attivo e costante nella sua opera. Nel 1994 la galleria degli Uffizi ne aveva acquistato uno per la collezione di arte contemporanea. Nel 2008 la città di Assisi le commissione Ascensione, scultura monumentale in acciaio cor-ten tutt’ora in Piazza San Pietro. Una scultura ambientale dal titolo Brufa Broken Circle, in acciaio corten, pietra, terra, prato e ghiaia, viene inaugurata nell’agosto del 2011 a Brufa alla presenza dell’autrice; l’opera viene collocata all’interno del Parco sculture. Un’altra grande scultura ambientale è prevista a L’Aquila nell’ambito del progetto Nove artisti per la ricostruzione; si tratta di una amphisculpture che l’artista ha donato alla città. Si stima sarà l’anfiteatro all’aperto più grande del centro Italia e l’area adibita a palcoscenico servirà d’inverno da pista di pattinaggio sul ghiaccio. Oltre ad aver esposto costantemente in gallerie di tutto il mondo, ha avuto varie personali in musei quali l’Albright-Knox Art Gallery, il Brooklyn Museum ed il Museo di Arte di San Francisco.
Dal 1972 ha fissato la propria dimora italiana a Todi, dove mantiene lo studio italiano, e vive fra New York e l’Italia.
da www.arapacis.it
Quattro sculture monumentali vengono esposte al museo dell’Ara Pacis a Roma dal dicembre 2014 al marzo 2015.
Nel 2018 è stata inaugurata all’Aquila, nell’ambito del progetto Nove artisti per la ricostruzione; l’Amphisculpture, un grande anfiteatro all’aperto posto all’interno del Parco del Sole di Collemaggio; l’area adibita a palcoscenico servirà d’inverno da pista di pattinaggio sul ghiaccio.
Integrazione da wikipedia.org

Sito ufficiale www.beverlypepper.net

 

Le foto di Marco Francalancia

foto M. Francalancia

foto M. Francalancia

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