Giulio Cardinali. Recupero architettonico ex fornace Briziarelli a S. Maria degli Angeli, Assisi


Tesi di laurea

Giulio Cardinali

Recupero architettonico per la riqualificazione dell’ambiente costruito
Ex fornace Briziarelli a Santa Maria degli Angeli, Assisi

 

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Laurea in Architettura
Facoltà di Architettura
Corso di laurea: Architettura
Tipo: Specialistica
Politecnico di Milano
Relatore: Pierfranco Galliani
Data discussione: 23 aprile 2013

Il testo integrale della tesi é consultabile su richiesta
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Abstract
Il progetto di recupero dell’ex fornace di laterizi Briziarelli, situata presso Santa Maria degli Angeli (Assisi, Perugia), trova la sua origine nella necessità di conferire un senso nuovo ad un vuoto urbano generatosi in seguito ai processi di deindu-strializzazione. L’intervento riguarda la ridefinizione morfologica e funzionale dell’area attraverso un ridisegno complessivo, considerando i rapporti vigenti e che possono essere istituiti tra le sue parti. Il recupero e riuso del manufatto esistente si accompagna ad un completamento urbano letto come ricerca di nuovi ponderati equilibri tra preesistenze e necessità contemporanee, che risolvano le problematiche ed incongruenze derivanti dalla compresenza di strutture insediative differenti, al fine di perseguire un progetto che conferisca una nuova identità al luogo. Il nucleo urbano su cui insiste il manufatto si sviluppa attorno alla Basilica secentesca, in un contesto agricolo di origini romane e lungo l’asse del Decumano Massimo che nasce dalla vicina città di Assisi. Le emergenze architettoniche sono riassunte nelle masse della Basilica angioliana e del Sacro Convento di Assisi. L’area di studio si colloca in una posizione nodale della pianura assisana, a diretto contatto con il tracciato ferroviario, il centro storico di Santa Maria degli Angeli, un convento monastico secentesco e l’edilizia frammentaria residenziale frutto dell’espansione urbana verificatasi dalla seconda metà del XX secolo. L’opificio, edificato a partire dal 1928 ed accresciutosi per fasi successive fino ad arrivare all’uso come deposito dagli anni ’80 ad oggi, è di particolare interesse nel panorama dell’archeologia industriale umbra. Il comparto su cui esso insiste è caratterizzato da un alto grado di eterogeneità sotto i punti di vista strutturale, morfologico e funzionale e questo si riflette nella mancanza di un chiaro disegno urbano, di spazi aperti di qualità e nella soluzione di continuità imposta dalle infrastrutture viarie. Il Piano Urbano Complesso messo in campo dall’amministrazione comunale in accordo con i soggetti proprietari delle aree interessate è stato un tentativo di affrontare tale problematica, che tuttavia non è stato in grado di scioglierne ad oggi i nodi essenziali. In questo contesto si inserisce la proposta progettuale che vede  nel manufatto oggetto dell’intervento, in seguito ad una approfondita interpretazione formale, tipologica e tecnologica, un ruolo potenzialmente foriero di qualità urbana, motivandone così la concezione come nuova centralità e condensatore di attività nell’ottica di una sua tutela. Le direttrici che guidano il ridisegno dell’area emergono dalla lettura del principio insediativo del luogo, consentendo un dialogo con le preesistenze ambientali. Mediante due nuovi corpi di fabbrica viene conferita un’unitarietà morfologica ai frammenti di edificazione esistenti. Le misure derivanti dalla lettura dell’edificio della ex fornace di laterizi sono la matrice generativa del ridisegno della nuova struttura urbana. Il ripensamento del sistema degli spazi aperti consente di istituire delle gerarchie tra percorsi connettivi, spazi di sosta e aree verdi che favoriscano il dialogo tra le diverse parti che costituiscono l’intervento. Il programma funzionale prevede la progettazione di residenze sociali, servizi, attività commerciali, culturali e di piccola produzione all’interno dell’edificio dell’ex opificio recuperato, nuovi corpi di fabbrica residenziali, una passerella pedonale ed un parcheggio interrato che vadano a risolvere le problematiche relative all’accessibilità dell’area. Il progetto affronta diversi livelli di intervento secondo valori di scala differenti, mantenendo costante la relazione tra necessità funzionali e configurazione morfologica dell’edificio, focalizzandosi sull’ex fornace ed arrivando a definirne alcuni dettagli architettonici costruttivi, evidenziando i caratteri fondamentali dell’organismo architettonico.

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Tavole di progetto

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